TRATTAMENTO RAGADE ANALE
Prof. Valter Ripetti
Specialista in Chirurgia Generale Colo Proctologica
Chirurgia Gastroenterologica
La ragade anale è una lesione ulcerativa del canale anale che difficilmente guarisce spontaneamente. Generalmente compare come un’urgenza dolorosa che troppo facilmente viene attribuita dai pazienti, e spesso anche dai medici, alle emorroidi.
Fattori
Fattori predisponenti sono le patologie infiammatorie anali, che con l’ausilio dei traumi evacuativi, determinano queste lesioni soprattutto in presenza di feci liquide, sia dovute a diarrea spontanea che ad abuso di lassativi, in quanto altamente irritanti.
Cause
Fra le cause determinanti la stipsi è la maggiore implicata. Infatti il trauma meccanico determinato dall’evacuazione di feci dure e voluminose può essere responsabile di piccole lesioni traumatiche che si manifestano più facilmente in presenza di processi infiammatori.
Sintomi
Il sintomo caratteristico è rappresentato dall’intenso dolore che compare durante la defecazione, si attenua al termine di questa per qualche minuto e ricompare in maniera più o meno intensa perdurando diverse ore.
Per tale motivo i pazienti tendono a procrastinare l’evacuazione, facilitando la formazione di fecalomi o assumono lassativi perpetrando in entrambi i casi il sintomo. Il sanguinamento, troppo spesso facilmente attribuito alle emorroidi, è postevacuativo di colore rosso vivo e generalmente di scarsa entità.
Diagnosi
Sebbene la diagnosi si abbastanza facile già al momento dell’anamnesi, spesso è difficile eseguire una visita proctologica per il dolore che può determinare.
Per questo motivo spesso è necessario eseguire una anestesia locale.
La valutazione dell’ipertono anale, mediante la manometria retto-anale, non costituisce un momento diagnostico in quanto la conferma è proctoscopica, ma è molto importante in previsone della terapia chirurgica (sfinterotomia).
Nel 5-10 % dei casi la ragade è associata ad una fistola anale sottocutanea. Nelle forme asintomatiche od in sede atipica è rigoroso eseguire una diagnosi differenziale con altre affezioni quali la TBC, LUE, AIDS, CROHN, RCU, Paget e carcinomi.
Terapia conservativa
Le ragadi recenti e paucisintomatiche possono guarire spontaneamente anche se la storia naturale delle ragadi tende alla cronicizzazione.
La terapia conservativa è finalizzata al trattamento del dolore mediante la somministrazione di terapia antalgica, molto utili sono i semicupi caldi.
I dilatatori anali frequentemente utilizzati in realtà si dimostrano utili nel 50% dei casi, la percentuale di insucesso aumenta nelle forme croniche.
Recentemente sono state utilizzate delle pomate ad azione vasodilatrice e miorilassante, e di tossina botulinica (che determina una riduzione dello spasmo).
Terapia chirurgica
Indispensabile è la terapia chirurgica nelle forme croniche o nelle forme acute associate ad altra patologia, che consiste nella sezione di parte dello sfintere anale interno, la sfinterotomia, con o senza escissione della ragade, modulata dai dati manometrici (la manometria anorettale è un esame indolore che valuta la riserva funzionale ano-rettale), in modo da ridurre il rischio dell’incontinenza fecale e della recidiva.
Prof. Valter Ripetti
Il Prof. Valter Ripetti è specialista in chirurgia generale, gastroenterologia, proctologia, chirugia del pavimento pelvico e stomaterapia.
Professore Associato all’Università Campus Bio-Medico di Roma, ricopre diversi incarichi universitari e opera nel settore della chirurgia generale con professionalità ed esperienza da diversi anni, con particolare riguardo alla colo-proctologia ed alla chirurgia mini-invasiva.
Socio fondatore della Società Italiana di Chirurgia Colo-Rettale (SICCR)
Direttore dell’Unità di Colo-Proctologia Roma 2 presso il Campus Bio-Medico.
Presso il Poliambulatorio Spazio Medico di Ostia puoi prendere un appuntamento con il Prof. Valter Ripetti Direttore dell’Unità di Colo-Proctologia Roma 2 presso il Campus Bio-Medico per una visita specialistica chiamando il numero 06.83.52.58.46