Ritenzione idrica e dieta, ce ne parla il Medico Nutrizionista la Dott.ssa Sabrina Artale.
Cos’è la ritenzione idrica?
È un accumulo di liquido nel tessuto sottocutaneo, che si manifesta soprattutto nelle gambe e, meno spesso, su addome e braccia. Essa è dovuta all’alterazione dei normali scambi di ossigeno, nutrienti e scorie a livello dei piccoli vasi linfatici e venosi del tessuto sottocutaneo.
Questa condizione non è altro che il primo stadio della cellulite, patologia infiammatoria della pelle nota a tutte le donne.
Come si manifesta e chi ne soffre di più?
Rara nell’uomo e nella donna in menopausa, è una situazione abbastanza tipica delle donne giovani. Di frequente compare con lo sviluppo, a volte più tardi, spesso in concomitanza con un aumento del peso.
Le gambe si gonfiano, la pelle appare arrossata e irregolare, a volte dolente. Oltre a sentire le “gambe pesanti”, è frequente la percezione di urinare poco rispetto a quanto si beve.
La ritenzione idrica è ereditaria?
Quando si dice: “è costituzione”, almeno in parte, è vero. La distribuzione del tessuto adiposo, ereditata dai genitori, è determinante. Soffrono di ritenzione idrica soprattutto le donne “ginoidi”, ossia con grasso localizzato prevalentemente nella parte inferiore del corpo.
Le cellule grasse, più grandi e numerose in questo tipo di costituzione, comprimono i vasi venosi e linfatici, favorendo lo stravaso di liquido.
Esistono condizioni mediche che favoriscono la ritenzione?
Sovrappeso e obesità sono tra le principali responsabili della ritenzione idrica. Possono esserne la causa anche varie condizioni mediche, come l’ovaio policistico, l’ipotiroidismo e l’insulino-resistenza. Specie in presenza di capillari diffusi o di vene varicose, è bene escludere una patologia vascolare, come un’insufficienza venosa o linfatica.
Può l’alimentazione sbagliata causare ritenzione di liquidi?
Certamente sì. Possono favorire la ritenzione diverse abitudini sbagliate nella dieta, tra cui: l’eccesso di zuccheri e farine raffinate: dolci, pasta e pane di farina 00; la carenza di fibre, che vengono da frutta, verdura e legumi; la frequente assunzione di cibi conservati e salati: prosciutto, formaggi stagionati, cibi in scatola.
Anche le diete proteiche “fai dai te” possono sovraccaricare i reni ostacolando la loro funzione “drenante”.
Qual è la dieta migliore per combattere la ritenzione?
In caso di sovrappeso, ci vuole una dieta ipocalorica. Meglio una dieta equilibrata, in cui si mangi poco ma di tutto. I carboidrati possono essere assunti tutti i giorni, ma pochi e non raffinati. Pane e pasta integrali dovrebbero essere alternati con riso integrale, farro, quinoa.
Le proteine non arrivano solo da carne e pesce, che dovrebbero essere sostituiti con i legumi almeno 3-4 volte la settimana. Verdura e frutta dovrebbero essere in tavola ogni giorno. Bene l’olio di oliva, ma a crudo. Da limitare, invece, lo zucchero, il sale e gli alimenti molto grassi, come burro e salumi.
Esistono altri rimedi da associare alla dieta?
L’attività fisica dovrebbe sempre essere abbinata alla dieta. Ottima quella in acqua, oppure corsa e camminata, che attraverso la spinta sulla pianta del piede, favoriscono il ritorno venoso e linfatico. I linfodrenaggi possono essere molto utili, ma solo su indicazione medica.
Nel caso in cui il grasso sia molto localizzato sulle gambe, la microliposcultura può ridurre notevolmente la compressione sui vasi, migliorando drasticamente la ritenzione.