La Dott.ssa Valentina Luotto specialista in endocrinologia risponde ad alcune delle domande più frequenti sui noduli tiroidei.
Ho i noduli della tiroide, mi devo preoccupare?
I noduli tiroidei sono patologie molto frequenti nella popolazione italiana adulta, quasi sempre benigni. È bene quindi affidarsi a uno specialista endocrinologo per la gestione e per il follow up, ma con serenità.
Quali sono le cause?
La prima causa è geografica, per questo ho parlato di popolazione italiana. Infatti, la carenza iodica tipica della nostra nazione è un fattore di rischio per lo sviluppo di noduli tiroidei. Per questo motivo, il Ministero della Salute promuove campagne per la prevenzione delle patologie tiroidee mediante l’utilizzo di sale iodato (poco sale ma iodato).
La seconda causa è l’età: più aumenta l’età, più aumenta il rischio di sviluppare i noduli tiroidei.
La terza causa è la familiarità: se qualcuno della nostra famiglia (genitori, fratelli, nonni…) ha i noduli tiroidei, questo rappresenta un fattore di rischio.
Ma ingrasso per colpa dei noduli tiroidei?
I noduli tiroidei sono patologie morfologiche: la tiroide può funzionare perfettamente e presentare numerosi noduli (come, al contrario, può funzionare male, sia nel senso di ipo che di ipertiroidismo, ma non presentare noduli).
In alcuni casi, poco frequenti, è possibile che il nodulo tiroideo sia autonomo, cioè produca ormoni. In questo caso si tratta di un nodulo caldo (allo stesso tempo quindi si ha sia una patologia morfologica che funzionale) ma si tende a perdere peso, e non a prenderlo.
Ma mi devo operare?
I noduli tiroidei sono benigni circa nel 94-95% dei casi. L’intervento si esegue solo in caso di malignità, in caso di noduli molto grandi (in genere 3.5-4 cm), in caso di noduli che causano disturbi alla deglutizione/compressivi o disturbi estetici.
Quindi che devo fare?
È bene effettuare una visita endocrinologica con ecocolordoppler tiroideo. In questa maniera verranno evidenziate le dimensioni e le caratteristiche del nodulo (forma, margini, ecogenicità, vascolarizzazione, presenza di cisti liquide o di calcificazioni interne…), verrà effettuato l’esame obiettivo del collo per valutare la consistenza del nodulo e la mobilità per decidere, anche in base alla storia clinica e all’anamnesi, il corretto follow up (esami ormonali, follow up ecografico, agoaspirato…).