Ce ne parla il medico nutrizionista la dott.ssa Sabrina Artale che riceve ad Ostia presso Spazio Medico
Cos’è la sindrome metabolica?
La sindrome metabolica è una condizione molto frequente nel mondo occidentale, caratterizzata dalla coesistenza di almeno 3 dei seguenti fattori:
- sovrappeso, soprattutto collocato a livello dell’addome,
- aumento della pressione arteriosa,
- incremento della glicemia, ossia degli zuccheri nel sangue,
- aumento dei livelli di trigliceridi e colesterolo.
Negli USA la Sindrome metabolica interessa oltre il 60% delle femmine e il 45% dei maschi sopra i 45 anni. In Italia, dopo i 50 anni, coinvolge il 30% degli uomini e il 40% delle donne in menopausa.
Quali sono le cause della sindrome metabolica?
Nello sviluppo della sindrome metabolica entrano in gioco diverse cause, tra cui, le più importanti:
- La sedentarietà, quando si lavora sempre seduti, quando i doveri famigliari o gli stressanti ritmi quotidiani impediscono un’attività motoria costante;
- Il sovrappeso e l’obesità, conseguenze di stili di vita errati, in cui l’introito di cibo è maggiore rispetto al reale bisogno;
- Un’alimentazione sbilanciata e basata su pasti veloci e ipercalorici, laddove quasi sempre prevalgono gli zuccheri e i grassi saturi.
- Infine, fattori genetici predisponenti, come la famigliarità per il diabete, oppure la tendenza costituzionale ad accumulare grasso nella zona addominale.
Quali sono le conseguenze di questa condizione sulla salute?
La sindrome metabolica è caratterizzata da alcune situazioni rischiose per la salute. Ad esempio, l’aumento del grasso addominale si associa all’accumulo di grasso all’interno degli organi, compromettendone la funzionalità.
Ne è un esempio, la steatosi epatica, anche detta “fegato grasso”.
L’ipertensione e l’ipercolesterolemia, a sua volta causa della riduzione del lume dei vasi arteriosi (aterosclerosi), aumentano il rischio cardio-vascolare, predisponendo all’insorgenza di infarto, ictus, trombosi.
Vari studi dimostrano, inoltre, l’associazione tra la sindrome metabolica la maggiore incidenza di patologie tumorali, tra cui, soprattutto, quello della mammella e del colon-retto.
Quali sono i consigli del medico per gestire la sindrome metabolica?
Per prevenirla o farla regredire, bisogna intervenire sullo stile di vita, spesso cambiandolo radicalmente.
Per cominciare, l’alimentazione dovrebbe essere controllata, ipocalorica e iposodica. Inoltre, ogni giorno dovrebbe essere ritagliato lo spazio necessario per muoversi un po’, anche solo mezz’ora.
Infine, se alimentazione e movimento dovessero non essere sufficienti, può essere utile la somministrazione di alcuni nutrienti tramite integratori o l’ausilio di farmaci.
La dieta per la sindrome metabolica, ecco alcune indicazioni pratiche:
- Ridurre i grassi “cattivi”, tra cui quelli contenuti in burro, margarine, formaggi, insaccati. Tra i formaggi freschi, meglio la ricotta; preferire il pesce alla carne, la carne bianca a quella rossa.
- Aumentare i grassi “buoni” con frutta secca, olio extra vergine di oliva, pesce, soprattutto quello azzurro.
- Assumere molte fibre, presenti nei cereali integrali, nella frutta, nella verdura e nei legumi. È bene mangiare verdure sia a pranzo che a cena, e frutta ogni giorno.
- Limitare gli alimenti con alto indice glicemico, come le banane, lo zucchero da cucina, le patate, il riso non integrale e la farina 00 di pasta e pane bianchi.
- Scegliere cibi ricchi di vit D, come il salmone, il tonno fresco, l’uovo. A tal proposito, è importante ricordare che la vitamina D viene prodotta attraverso l’esposizione al sole.
- Assumere calcio, non solo con latte e derivati, ma anche con le verdure, tra cui cavolo, finocchio, rughetta, broccoli, ma anche frutta secca, vongole, polpo, calamari, erbe aromatiche, semi di sesamo.
- Limitare tutti gli alcolici tra cui, soprattutto, birra e superalcolici.
Per concludere con una buona notizia, possono essere di aiuto vino rosso e cioccolata fondente, se assunti con moderazione.