CISTI PILONIDALE CAUSE E TRATTAMENTO
CHIRURGIA MININVASIVA
La cisti pilonidale è un’affezione che interessa la zona anatomica tra l’osso sacro e il coccige (per questo è detta anche cisti sacrococcigea), ed è una patologia che causa non pochi disagi a coloro che ne sono affetti; le più moderne tecniche di chirurgia mininvasiva hanno semplificato la procedura di rimozione di tale formazione cistica.
Il chirurgo generale dott. Riccardo Bertolini risponde ad alcune delle domende più frequenti.
Cos’è la cisti pilonidale
Per cisti pilonidale si intende una tumefazione che spesso contiene peli, (da qui la denominazione “pilonidalis” derivante, appunto da “pili nidus”) sebbene sia comunemente conosciuta anche come cisti sacrococcigea per la sua tendenza a svilupparsi nell’area in prossimità tra l’osso sacro e il coccige.
Di che cosa si tratta
Più precisamente si tratta di una lesione sottocutanea che può contenere peli, frammenti di pelle o secrezioni sebacee.
Chiunque può essere soggetto a sviluppare una cisti, ma ad esserne maggiormente interessati sono, in genere, gli uomini dai 15 ai 24 anni. I
In casi molto rari la patologia può manifestarsi anche nella regione ombelicale, ascellare o genitale.
I sintomi
Non sempre la cisti pilonidale manifesta dei sintomi, soprattutto al suo stadio iniziale, poiché generalmente questi si presentano col sopraggiungere dell’infiammazione; in questo caso la tumefazione si fa più vistosa e dolorosa al tatto in concomitanza di un crescente disagio per il paziente.
Il decorso infiammatorio causa, dunque, dolore, gonfiore e arrossamento nell’area interessata e secrezione di materiale purulento e maleodorante.
Le cause
Tra le cause potenzialmente responsabili della formazione di una cisti sacrococcigea rientrano lo sfregamento continuo dei margini della cute del solco intergluteo e la presenza importante di peli.
Pertanto l’eccessiva pressione, l’attrito o ripetuti traumi nella regione interessata ne facilitano la comparsa.
Il trattamento chirurgico mininvasivo
Mantenere l’area interessata costantemente detersa e libera dalla peluria potrebbe risultare utile per ritardare il processo infiammatorio, ma di solito non è sufficiente.
Per questo la chirurgia rappresenta l’unico trattamento efficace e risolutivo e si rende consigliabile prima dell’insorgenza di un ascesso, conseguenza molto frequente, in presenza del quale l’intervento non è più evitabile.
Chirurgia mininvasiva
Recentemente l’introduzione di moderne tecniche di chirurgia mininvasiva ha reso l’intervento molto più semplice e rapido, in particolar modo per quanto riguarda il decorso post- operatorio del paziente.
L’operazione consiste nel praticare due piccoli fori in corrispondenza della lesione dai quali asportare il contenuto responsabile della patologia.
L’intervento è eseguito in sala operatoria in anestesia locale, in regime di chirurgia ambulatoriale, risparmiando al paziente le difficoltà annesse a un’operazione chirurgica tradizionale.
Tutti i vantaggi
Trattandosi di chirurgia mininvasiva – pensata, appunto, per evitare un’eccessiva invasività dell’intervento è indubbiamente molto più vantaggiosa poichè è in grado di garantire:
- Tempi chirurgici ridotti
- Piccole incisioni cutanee
- Ridotte perdite ematiche
- Possibilità di intervenire in anestesia locale e non totale
- Breve degenza
- Rapido recupero di tutte le funzionalità
- Assenza di segni e cicatrici