L’ernia inguinale consiste nella fuoriuscita di anse intestinali dal cavo addominale. In questo articolo il dott. GiovanBattista Giorgio  Responsabile della Chirurgia Generale presso Spazio Medico, ci parla delle cause e delle tecniche chirurgiche di recente acquisizione, sottolineando l’importanza di controlli periodici e quando ricorrere alla chirurgia. 

L’Ernia inguinale

La probabilità di incidenza dell’ernia inguinale è più alta  tra la popolazione maschile che tra quella femminile. Comunemente si pensa che l’ernia insorga a causa del sollevamento di pesi eccessivi, ma fumo, obesità e la concomitanza di altre patologie unite all’avanzamento dell’età contribuiscono in termini significativi alla sua comparsa.

Principali cause dell’ernia inguinale

Oltre a fattori scatenanti come il fumo e il sovrappeso,l’eccessiva attività fisica, tosse cronica, stipsi o in taluni casi la magrezza eccessiva possono favorire l’ernia inguinale.

Queste patologie facilitano l’indebolimento della parete posteriore del canale inguinale con successivo aumento della pressione addominale interna; tale aumento di pressione fa sì che  le anse dell’intestino tenue o del colon fuoriescano dalla loro sede naturale e attraversino il canale inguinale, perforandone la parete ormai indebolita.

Evitare l’intervento chirurgico: è possibile?

Ad oggi non esistono casi di risoluzione del problema che non prevedano la chirurgia. L’ernia, per sua natura, è destinata ad aumentare in dimensione, per questo non si può evitare l’intervento chirurgico.

Tecniche mininvasive

Tuttavia, i progressi tecnologici hanno reso disponibili nuove tecniche mininvasive e attualmente gli interventi di rimozione dell’ernia inguinale possono essere condotti anche in regime di chirurgia ambulatoriale.

Tali metodi garantiscono al paziente un rapido recupero nella fase post-operatoria, evitando così una lunga  degenza ospedaliera.

Controlli e prevenzione

L’ernia inguinale non deve essere in alcun modo sottovalutata in quanto le complicanze che ne derivano rischiano di peggiorare lo stato di salute del paziente.

A volte l’ansa, nel farsi strada, può restare bloccata tra le pareti, provocare una strozzatura e determinare un mancato afflusso di sangue all’intestino con conseguenze gravissime, tra cui la perforazione intestinale e il decesso. 

Specialisti

Affidarsi a specialisti competenti ed eseguire controlli a cadenza regolare permette di intervenire in tempo e di evitare serie complicazioni.