DIETA CHETOGENICA: COME E PERCHE’ FUNZIONA
MEDICO NUTRIZIONISTA DOTT.SSA SABRINA ARTALE
La chiamano “Liposuzione Alimentare”
La dieta chetogenica, conosciuta anche con l’appellativo di “liposuzione alimentare”, è una strategia alimentare nata negli anni 70, riconosciuta dalla comunità scientifica poiché validata da una vasta bibliografia internazionale ed ampiamente impiegata nel trattamento del sovrappeso, dell’obesità e delle adiposità localizzate.
Nota per la sua efficacia nel ridurre il grasso “più resistente”, in particolare delle gambe nella donna e dell’addome nell’uomo, è spesso preferita ad altri schemi dietetici per la rapidità dei risultati nella perdita di peso e per la capacità di preservare l’integrità della massa magra e l’elasticità cutanea.
La dieta chetogenica è una dieta “sbilanciata”
Secondo le Linee Guida della SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana), in un’alimentazione sana ed equilibrata le proteine introdotte giornalmente dovrebbero rappresentare, nell’adulto sano, il 12-15% delle calorie introdotte con il cibo. Il restante apporto dovrebbe derivare per lo più dai carboidrati (45-60%) e in secondo luogo dai grassi (25-35%).
Tutte le diete che si discostano da queste raccomandazioni, inclusa la dieta chetogenica, possono essere dannose per la salute se improvvisate, protratte nel tempo o non indicate da un medico esperto in nutrizione, sulla base dell’anamnesi, della visita clinica e degli esami ematochimici del paziente.
Dieta chetogenica: senza carboidrati e con il giusto apporto di proteine si consuma il grasso
La dieta chetogenica è una dieta ipocalorica, fondata sulla riduzione dei carboidrati e dei grassi, con apporto di proteine di poco aumentato (1,2-1,5 gr per chilo). La carenza di carboidrati e grassi disponibili, costringe l’organismo ad impiegare, come fonte di energia, i corpi chetonici, ossia i prodotti del catabolismo (distruzione) del grasso corporeo.
I corpi chetonici, che si accumulano nel sangue innescando lo stato di “chetosi”, sono utilizzati come nuova fonte di energia da quasi tutti i tessuti, tra cui il cervello, i muscoli, il cuore. Il cervello rappresenta l’organo che per primo si adatta all’utilizzo di questi metaboliti e proprio grazie a questa caratteristica la dieta procede, fatta eccezione per i primi 3-4 giorni, in assenza di fame ed in pieno benessere psicofisico.
Senza chetosi non c’è dieta chetogenica
Poiché la chetosi è la base scientifica su cui si fonda tale dieta, è importante sottolineare che le diete “Low carb”, ossia a basso e moderato contenuto di carboidrati che hanno allo stesso tempo un alto contenuto di proteine e di grassi, non comportano chetosi e non funzionano come la dieta chetogenica. Perché si induca lo stato di chetosi, l’apporto di carboidrati, grassi e proteine deve essere accuratamente calcolato dal medico in base al paziente.
La dieta chetogenica in pratica
Nel protocollo alimentare le proteine dovrebbero essere assunte nella giusta quantità, ma anche facilmente assimilabili e di alto valore biologico. Per questo, specie nelle prime fasi, agli alimenti più proteici come carne e pesce, vengono aggiunti integratori (o alimenti proteici speciali) con un preciso equilibrio tra i vari aminoacidi, da abbinare ad una buona idratazione e supplementazione di vitamine e sali minerali. Il protocollo procede in fasi, con cicli che prevedono un’esclusione drastica all’inizio e una reintroduzione graduale dei carboidrati nelle fasi successive.
Un occhio critico: i pro
La dieta chetogenica, quando indicata da un medico, permette effettivamente una riduzione del peso più rapida della dieta equilibrata: circa 5-6 kg in 1 mese contro i 3-4 della dieta equilibrata.
Altri vantaggi: a partire dal terzo-quarto giorno, la fame tende a sparire e ci si sente efficienti psichicamente e fisicamente. La riduzione del grasso è maggiore nelle zone di adiposità localizzata, più resistenti alle diete tradizionali. Può essere inoltre impiegata con successo in alcune situazioni in cui il dimagrimento risulta difficile, tra cui ipotiroidismo e insulino-resistenza.
Un occhio critico: i contro
È controindicata in varie condizioni mediche, specie se coinvolgono cuore, reni, fegato. Se si prolunga oltre il dovuto può essere dannosa per la salute anche in soggetti sani.
Diversi studi riportano che a lungo termine (ossia dopo 6 mesi o più dall’inizio della dieta) sia più facile aver ripreso il peso perso con una dieta chetogenica rispetto ad un dimagrimento avvenuto con una dieta bilanciata, che induce più facilmente modifiche durature del proprio stile alimentare.