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Cos’è l’insulinoresistenza?

Ce ne parla la Dott.ssa Sabrina Artale, medico nutrizionista che visita presso Spazio Medico a Ostia Lido.

Per insulinoresistenza si intende l’incapacità delle nostre cellule di rispondere correttamente all’ormone Insulina.

L’insulina ha la funzione di permettere alle cellule di assorbire e utilizzare il glucosio, ossia lo zucchero. Nell’insulinoresistenza le cellule non assorbono quanto dovrebbero il glucosio, che si accumula nel sangue.

Quali sono gli effetti dell’insulinoresistenza?

L’insulinoresistenza nella donna giovane determina sovrappeso, stanchezza e sonnolenza, acne e caduta di capelli, ma anche iperandrogenismo, ossia l’aumento di ormoni maschili, da cui ipertricosi (peluria) amenorrea (assenza del ciclo), infertilità, aborti.

A lungo andare, e con la menopausa, l’insulinoresistenza esita in un condizione detta sindrome metabolica, caratterizzata da obesità, diabete, ipertensione, ipercolesterolemia, steatosi epatica (accumulo di grasso nel fegato). Il rischio per la salute aumenta, specie in riferimento alle patologie cardiovascolari.

Quali sono le cause?

Le cause dell’insulinoresistenza vanno ricercate principalmente nello stile di vita e son prevalentemente 2: la dieta sbilanciata e l’inattività.

Può essere frequente, inoltre, una predisposizione genetica, specie quando il morfotipo è androgeno, ossia si hanno le gambe magre e il grasso è maggiormente accumulato sull’addome.

Molto raramente, l’insulinoresistenza può essere innescata da patologie autoimmuni o dall’uso prolungato di alcuni farmaci, come il cortisone.

Come si cura?

Al di là dell’eventuale terapia farmacologica con ipoglicemizzanti orali, è fondamentale intervenire su 2 fronti: la dieta e il movimento.

In primis è importante, più che mangiare meno, bilanciare i vari alimenti, preferendone alcuni ed eliminandone altri. Alimenti da preferire sono tutti quelli a basso indice glicemico, ossia che determinano, quando mangiati, un aumento moderato del glucosio nel sangue.

Bene quindi il pesce e le carni magre, le verdure di colore verde tra cui broccoli, bieta, asparagi. In quantità contenuta vanno bene anche frutta, pane e pasta integrali, legumi.

Da evitare invece tutti gli alimenti ad alto indice glicemico, ossia quelli che, dopo l’assunzione, alzano maggiormente il livello di glucosio nel sangue: tra questi pasta e pane non integrali, riso, mais, patate, verdure di colore arancione come le carote e la zucca. Importante anche limitare dolci, bevande zuccherate, miele e marmellate.

Alla dieta va associata una regolare attività fisica aerobica, che preveda almeno 3 ore di movimento settimanali.